La
Furia del Cielo (1)
A cura di Mauro Giovannoni
Nube a imbuto sul cielo della Capitale (foto dell'autore). Il 26
ottobre 1998 un violento temporale si è abbattuto su Roma, producendo alcune
trombe d'aria. Nel momento in cui è stata effettuata questa ripresa l'aeroporto
di Roma Urbe (situato a 2 Km di distanza dal punto di osservazione) ha registrato
raffiche di 40 nodi.
Un'altra suggestiva immagine della stessa tromba d'aria. Il fatto che la nube
a imbuto sia poco estesa non significa che il vortice non è in contatto con
il terreno: la nube a imbuto quindi non è il tornado, ma
solo una manifestazione visibile di esso, e a volte , benchè il vortice sia
attivo non è presente.
Uno sguardo nel cuore del tornado!! (foto dell'autore).
Questa rapida rotazione ciclonica è stata ripresa proprio sulla perpendicolare
del punto di osservazione. Il minaccioso roteare della base di una nube temporalesca
tradisce la presenza di un tornado all'interno della stessa nube e l'estendersi
del vortice fino a terra è da considerarsi imminente.
A differenza della maggior parte dei tornado che si muovono da SW verso NE
queste due trombe d'aria procedevano da WNW verso ESE.
Il giorno 12
settembre 1996 la zona di Piegaro (Perugia) fu colpita da una serie di tornado
generati da un temporale molto violento, probabilmente una supercella. Il
rombo prodotto dalle trombe d'aria era avvertibile a diversi chilometri di
distanza e alcuni testimoni riferiscono fosse simile ad un "tuono ininterrotto"
o al rumore prodotto da un aereo da bombardamento.
Poco prima dello sviluppo dei vortici la temperatura dell'aria era molto superiore
a quella media del periodo e il cielo, quasi completamente oscurato, aveva
assunto una strana tonalità giallastra.
Il più violento dei tre tornado, attivo per pochi minuti, ha percorso una
distanza di circa 3 Km, procedendo da WSW verso ENE.
Dai danni provocati ho stimato che il tornado andava classificato come un
"forte F1" (scala Fujita), con velocità massima del vento intorno
ai 180 Km/h.
Di seguito vengono mostrate alcune foto degli effetti del passaggio delle
trombe d'aria.
(Tutte le foto sono state scattate dall'autore).
Le bizzarrie di un vento micidiale.
Grossi alberi spezzati alla base e altri completamente spogliati dei rami,
delle foglie e della corteccia caratterizzavano le aree boscose lungo l'intero
cammino del tornado.
Fuori della scia di distruzione del turbine gli alberi appaiono intatti. Questa
"devastazione localizzata" è un segno inconfondibile del passaggio
di un tornado.
Le lamiere, strappate dai capannoni, venivano sollevate e accartocciate intorno
a pali ed alberi, a centinaia di metri di distanza.
Tegole asportate dalla furia del vento.
Notevoli danni alle strutture. Tetti asportati, parti di muratura abbattute
e le porte in ferro, piegate verso l'interno, indicano che in questo punto
il vento ha raggiunto la sua massima intensità.
Il proprietario di questa rimessa si è aggrappato ad un erpice per non essere
trascinato via.
Al passaggio della tromba d'aria tale macchinario agricolo, nonostante il
suo peso, è stato spostato di 7-8 metri. Dal racconto di questo "fortunato"
testimone si è appreso che il tornado ruotava in senso ciclonico (antiorario
nel nostro emisfero), e che la nube a imbuto era estesa fino a terra.
Capannone completamente distrutto dalla tromba d'aria. Notare come il vento
abbia spezzato alla base i pali in cemento armato.
PAGINA DELLE FOTO
PAGINA SUCCESSIVA>>
Contribuisci anche tu alla ricerca!
Invia la tua testimonianza ed eventualmente le tue immagini a:
tornadoit@libero.it