Il tornado di Noha del 16 giugno 1999

Foto del tornado di Paola Palmieri
A cura di Mauro Giovannoni

L'inizio dell'estate del 1999 è stato caratterizzato da ondate di calore seguite da irruzioni di aria fresca da Nord. Tale andamento ha favorito spesso l'insorgere di violenti fenomeni temporaleschi accompagnati da grandine e tornado sull'alto e basso versante adriatico. Le regioni più colpite sono state il Friuli, il Veneto e la Puglia dove il giorno 16 giugno si sono abbattute 2 trombe d'aria. Quel giorno un minimo depressionario posizionato sul Basso Tirreno ha determinato il fiorire di numerosi nuclei temporaleschi su tutto il Centro-Sud.
La foto qui sotto è senza dubbio una delle migliori in assoluto di un tornado in Italia. Si consiglia vivamente di ingrandirla per poter apprezzare i dettagli.
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Durante la mattinata, nel leccese, la forte instabilità ha creato le condizioni per lo sviluppo di una supercella dalla quale, intorno alle 12.30, è disceso il tornado che ha colpito la frazione di Noha. L'evoluzione di questa supercella, isolata e spettacolare, può essere osservata nell'animazione sotto riportata.

Il tornado si è abbattuto all'inizio del ciclo vitale del sistema temporalesco. L'imbuto, nel momento in cui è stata scattata la foto, non è esteso fino a terra. Esso appare comunque massiccio nella sua parte superiore e la larga rotazione della base del cumulonembo tradisce la presenza di un mesociclone. Il vortice è in pieno contatto con il suolo e alza polvere e detriti.
Notare come la supercella, creando una circolazione autonoma, si svincola dalle correnti dominanti e assume una direttrice di movimento da SE verso NW. La stupenda immagine, giunta solo due anni dopo l'episodio, conferma la natura mesociclonica del tornado, ipotizzata attraverso l'analisi dell'animazione satellitare. L'analisi dei temporali attraverso le foto dei satelliti si rivela molto efficace e gli elementi presi in considerazione per il riconoscimento delle supercelle possono ritenersi validi. Per un approfondimento maggiore di questo tema si rimanda il lettore all'analisi del tornado di S.Quirino di Pordenone.
Le immagini di seguito riportate e i dati riguardanti questa tromba d'aria sono stati inviati da Alessandro Colazzo.

Molti alberi spezzati alla base e lamiere trasportate a distanza e accartocciate indicano che la tromba d'aria ha colpito con violenza raggiungendo il grado F2 sulla scala Fujita.

L'autore delle foto riporta altri danni di entità minore: tetti parzialmente scoperchiati, cassonetti sbattuti sulle auto in sosta, asportazione di antenne e coperture leggere (tutti danni riconducibili al livello F1).

Gli ulivi offrono una maggiore resistenza rispetto ad altri alberi alle violente raffiche di un tornado. Nonostante ciò i danni sono pesanti e il raccolto può essere parzialmente compromesso. Alessandro Colazzo riporta anche che tale supercella ha prodotto una grandinata. La combinazione di forti venti, pioggia e grandine che caratterizza il lungo ciclo vitale di questi super-temporali rappresenta un vero e proprio flagello per l'agricoltura.

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